Prediomagno, poesia in un calice

16 June 2022

Il vino è da sempre ispirazione dei grandi poeti.

Lo diceva Mario Soldati:il vino è come la poesia, che si gusta meglio, e si capisce davvero, soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta, quando si entra in confidenza con l’ambiente dove è nato, con la sua educazione, con il suo mondo. La Nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un oggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati.”

E i vini di Prediomagno sono ispirati proprio all’intreccio tra tradizione, letteratura e paesaggi del Monferrato, dove le tracce della cultura vitivinicola si trovano in ogni scritto. Ogni sorso del nostro vino racconta la storia delle terre e delle anime che hanno attraversato il Monferrato perché, del resto,

“…non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore”.

Monferrato, terra di poeti

Borghi, castelli medioevali, distese di vigne e noccioleti sono le eccellenze paesaggistiche che contraddistinguono il nostro territorio, ma il Monferrato – oltre ai riconoscimenti agroalimentari – è la culla che ha dato i natali a scrittori divenuti famosi in tutto il mondo.

C’è Davide Lajolo, che nelle sue opere ripercorre i luoghi della sua infanzia e decanta l’amore per la sua terra: “Vinchio è il mio nido, vi sono nato nella stagione del grano biondo. Quando ritorno qui sono felice e mi libero di tutto. Questa è la mia terra, è come una donna che mi piace tanto, che sento mia e che nessuno può portarmi via”.

Il paragone tra donna e natura è una costante anche nelle poesie di Cesare Pavese: “Tu sei come una terra che nessuno ha mai detto. Tu non attendi nulla se non la parola che sgorgherà dal fondo come un frutto tra i rami. C’è un vento che ti giunge. Cose secche e rimorte t’ingombrano e vanno nel vento. Membra e parole antiche. Tu tremi nell’estate”.

Il paesaggio di Santo Stefano Belbo, suo borgo natìo, è perfettamente descritto nella sua poetica. “La vita va vissuta lontano dal paese, si profitta e si gode e poi quando si torna come me a quarant’anni si trova tutto nuovo. Le Langhe non si perdono”.

C’è persino Dante a citare il Monferrato nel canto VII del Purgatorio della Divina Commedia, dove traccia il profilo di Guglielmo VII Aleramo, marchese di Monferrato, collocandolo tra i principi negligenti e guerrafondai:

“Quel che più basso tra costor s’atterra

guardando in suso, è Guiglielmo marchese

per cui Alessandria e la sua guerra

fa pianger Monferrato e Canavese”.

E più avanti, nel canto XII del Paradiso, il Sommo Poeta cita un’altra figura piemontese, un frate del 1400 di nome Ubertino da Casale, stesso personaggio storico che verrà ripreso, secoli dopo, ne “Il nome della rosa” di Umberto Eco.

E così come la poesia di questi noti autori, le opere di Lajolo e di Pavese, i romanzi ambientati delle langhe di Fenoglio o le descrizioni della “generosa Barbera” di Carducci hanno reso la vista del Monferrato e delle colline che nascondono altre colline nota in ogni dove, il progetto Prediomagno tenta di racchiudere in una bottiglia di Robiross Barbera d’Asti D.O.C.G e delle sue altre produzioni una storia sempre diversa, ma accomunata dalla stessa cultura e dalla stessa poesia pronte ad essere spedite e degustate in ogni parte del mondo.

Etichetta Robiross | Prediomagno